#darkoddities – Intervista ai P.O.E.

P.O.E., Philosophy of Evil, una band che unisce musica, teatro e letteratura per creare spettacoli di estrema bellezza e potenza.

Conosciuti attraverso il passaparola (e di questo ringrazio Elisabetta), è stato un immenso piacere chiacchierare con il loro portavoce, Marco Montipò.

Un acronimo con rimandi letterari e un’esplicitazione non proprio “rassicurante”: qual è la storia del nome della vostra band?

Il progetto nasce dal nostro ex cantante ed amico Giacomo Rossi, laureato in filosofia e fissato con Edgar Allan Poe. Il nome della band vuole celebrare il male in senso estetico facendone una vera e propria filosofia di vita.

Per chi, come la sottoscritta, vi conosce poco, potete fare una breve biografia della band?

Ciò che vogliamo esprimere è il lato più oscuro, macabro, malvagio dell’animo umano che vive in ciascuno di noi e che prepotentemente ogni giorno cerca di venire alla luce per scardinare il nostro essere. Quella tensione verso ciò che è strano, grottesco ed inquietante; che il genio di Edgar Allan Poe riuscì a descrivere sublimemente con i suoi versi e i suoi racconti. Tutto ciò fa parte di noi e come tale cerchiamo di celebrarlo ed esorcizzarlo attraverso le nostre canzoni. Detto questo non prendeteci troppo sul serio, noi non lo facciamo mai.

La vostra immagine, sul palco e nei video, è curatissima e originale, aspetto che non sempre viene considerato. Cosa vi spinge a un’attenzione così particolare ai dettagli del look?

Portando sul palco uno spettacolo che ha come base una vera e propria filosofia, la componente visiva è una grossa parte della ricetta. Inoltre da sempre il connubio tra arte visiva e musica ha un effetto molto più impattante sulla mente dello spettatore. Il nostro look mira a voler spingere l’ascoltatore in quella dimensione dove tutto ciò che si ascolta diventa la colonna sonora di ciò a cui si assiste. Inoltre sproniamo sempre chi viene a vederci a indossare ciò che lo fa sentire più se stess* dando sempre spazio a quel lato più oscuro e celato che vive in ognuno di noi.

Di tributi e riferimenti a Edgar Allan Poe se ne trovano moltissimi, nella vostra produzione: qual è il racconto o l’opera che preferite in assoluto?

Inutile dire che ognuno di noi è fortemente legato a vari racconti di Poe, ma quelli più gettonati sono:

Il Cuore Rivelatore, La maschera Della Morte Rossa e Il Pozzo e il Pendolo.

Un’altra vostra grande passione deve essere Tim Burton, con i sui temi bizzarri e le atmosfere surreali. Qual è il vostro rapporto con il musical e la recitazione?

Tim Burton è un enorme fonte di ispirazione e continua ancora ad emozionarci dopo anni. Il mondo del teatro e della recitazione è un ambito che fa decisamente parte di noi; Carolina ha frequentato un corso di teatro e di musical, ora si esibisce anche come drag queen e performer. Riccardo ha studiato recitazione e regia, interpretando vari personaggi in diverse opere teatrali.

Ho la sensazione che il vostro background musicale non sia ristretto al solo metal. Quali sono i generi o gli artisti che hanno nutrito la vostra cultura e che amate esplorare?

Il metal è sicuramente l’ingrediente principale ma la nostra musica è contaminata da vari generi; progressive, swing, jazz, cinematic, symphonic…

Tra i gruppi a cui ci ispiriamo possiamo citare i Diablo Swing Orchestra, Stolen Babies, Porcupine Tree e Tool.

Il mestiere del musicista è sempre stato complicato. Quanto costa, in termini di energie, esibirsi oggi? Il compenso, materiale ed emotivo, è sempre adeguato?

Diversi di noi campano di musica da anni e la fatica è sempre tanta, spesso si passano periodi di grande frustrazione e di precarietà economica però la soddisfazione e la passione sono i valori che ci spingono a continuare a fare questo mestiere. Un’esibizione è sempre una gran fatica, sia emotivamente che fisicamente; il compenso emotivo non manca mai e per questo ringraziamo i nostri follower che ci supportano sempre. Per quanto riguarda quello materiale si cerca di non andarci in perdita e si incrociano le dita.

Prossimi live o release?

Venerdì 17 Maggio a La Tenda di Modena. Suoneremo tutto il nostro nuovo album e avremo l’onore di condividere il palco con gli amici della Chocobo Band. Essendo il release show di “In Disorder Spectrum” avremo un paio di ospiti sul palco, daremo ulteriori dettagli in prossimità della data.

Tre dischi, libri o film che portereste su un’isola deserta.

Fallen – Evanescence

The Butcher’s Ballroom – Diablo Swing Orchestra

Dark Passion Play – Nightwish

I racconti del terrore – E. A. Poe

Il richiamo di Cthulhu – H. P. Lovecraft

Dracula – Bram Stoker

The Haunting of Hill House – Mike Flanagan

La Madre – Guillermo Del Toro

Nightmare Before Christmas – Tim Burton

Una frase da incidere all’ingresso di ogni live-club, rivolta agli spettatori.

Enjoy

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