#darkinsight – Intervista ai Frozen Autumn

Sono un’icona della synth wave italiana, tanto da meritare una voce in Wikipedia, si sono esibiti in tutto il mondo e si sono sempre mantenuti fedeli a sé stessi. Mancati per un soffio a Vienna nel 2017, ho riacchiappato Froxeanne e Diego Merletto “da remoto” per la primissima intervista della serie #darkinsights.

Nessuno si può sottrarre alla prima, cruciale domanda: qual è l’origine del nome della vostra band?

D: Il nome mi è venuto in mente ascoltando il brano “ The Frozen Field”  di una band scandinava che si chiama “VIVA!”, l’atmosfera nebbiosa ed autunnale che mi ha sempre trasmesso questo brano e il fatto che io sia nato a Novembre mi ha ispirato l’immagine di un bosco autunnale con le foglie cadute ma completamente ghiacciato, come fotografato e bloccato nel tempo. Era l’immagine perfetta che avrebbe accompagnato idealmente le nostre composizioni ed il modo di vedere la realtà da un punto di vista un po’ “obliquo”, così è nato “The Frozen Autumn”.

Non vi chiederemo a quali artisti vi ispirate, questo dovrebbe trasparire ascoltando la vostra musica. C’è però un musicista, del presente o del passato, a cui sentite di dovere qualcosa?

D: Anche se in questi anni di internet le proposte sono davvero innumerevoli, trovo sempre molto interessanti e piene di intrinseco fascino stilistico le produzioni della 4AD degli anni 80, non solo dal lato musicale ma anche da quello delle immagini dei packaging della loro consociata 23 Envelope; essi propongono un’arte a tutto tondo che è stata sempre un faro, una guida anche per molte altre produzioni degli anni a venire ( vedi Project Records ), la 4AD ha fatto scuola come anche le produzioni e le grafiche minimali di Peter Saville della Factory. Inoltre ho trovato una forte affinità con tutta una certa stagione della cold wave francese e dell’ elettronica minimale nord-europea in generale, per quel senso di malinconia sempre presente, quello “spleen”, che una volta entrato, diventa parte di te e non se ne va più, d’altronde tutto è partito da lì. Mi sono reso conto da anni che in effetti non è stata una band specifica a ispirarmi ma una specifica corrente artistica che comprende varie band.

F: Sento sicuramente di dovere qualcosa a tutte le pioniere della musica elettronica, da Delia Derbyshire a Suzanne Ciani a Laurie Spiegel ecc., per aver fatto da apripista con competenza, dignità, eleganza e creatività in un ambito che una volta era quasi esclusivamente appannaggio degli uomini, e in periodi in cui dedicarsi a tale attività non andava neppure ancora di moda. 

Quasi trent’anni di attività, una voce in Wikipedia e una qualità sempre indiscutibile: qual è stato il vostro momento di maggiore soddisfazione?

F: Grazie delle tue parole. Non riesco a pensare a un momento particolare in tal senso. Credo piuttosto che la maggior soddisfazione mi venga dall’essere ancora qui a collaborare con Diego dopo 25 anni da quando ci siamo conosciuti. Il che, ti assicuro, è impagabile.

D: Ringrazio Froxeanne e mi unisco dicendo che anche per me vale il medesimo discorso, dopo tanti anni siamo ancora qui a fare musica assieme, sempre con rinnovata energia e mi sento fortunato perché non capita a tutte le band, questa è una delle maggiori soddisfazioni in assoluto!

I musicisti hanno un orecchio particolare, ma anche a loro capita di sentire solo ciò che vogliono. Qual è un consiglio che avreste fatto meglio ad ascoltare?

D: devo dire che in realtà spesso capita a me di dare consigli ad altre persone ma, musicalmente parlando, forse un consiglio che mi darei da solo sarebbe quello di evitare alcune perdite di tempo riguardanti un paio di collaborazioni avvenute tanti anni fa, nulla di che a un primo sguardo ma a volte basta poco per migliorarsi la vita di molto. Per il resto credo rifarei quasi tutto nello stesso modo anche se con alcuni mirati ritocchi qua e là ovviamente.

F: Mi viene in mente un solo consiglio (datomi a più riprese e da persone diverse) che avrei fatto meglio a mettere in pratica da subito : “Affrettati lentamente”.  In compenso, però, ci sono anche innumerevoli consigli da parte di medici, insegnanti, avvocati, commercialisti, booking agents e discografici che mi pento assolutamente di aver ascoltato e che vorrei tanto aver ignorato a suo tempo.

Potete fare un ringraziamento speciale ad una persona speciale, per un motivo speciale.

D: In assoluto più di tutti posso ringraziare mio padre ( che purtroppo non c’è più dal 2012 ) per avermi sempre incoraggiato e mai frenato nel fare musica, è stato lui a insegnarmi i primi accordi sulla tastiera e a regalarmi il primo sintetizzatore nel 1987; anche lui è sempre stato molto legato alla musica, conservo sempre il suo violino che suonava fin da piccolo e che lo ha accompagnato per tutta la vita.

F: Ho la fortuna di avere parecchie persone speciali nella mia vita, di cui sono grata ogni giorno, ma sono tuttavia restia a farne pubblica menzione. Negli ultimi anni sono diventata particolarmente gelosa della mia privacy, e questo è uno dei motivi per cui ho nel frattempo diradato drasticamente la mia presenza sui social, piattaforme su cui peraltro solo rarissimamente mi è capitato di condividere qualcosa di veramente privato e personale, ovvero non riguardante in qualche modo la mia attività artistica.

Un messaggio per tutti gli ascoltatori e i musicisti che ci stanno leggendo

F: Vi auguro di uscire indenni da questo momento storico (gennaio 2021, ndr) e spero che la musica (magari anche la nostra) possa aiutarvi a resistere, svagarvi e a passare il tempo più facilmente nell’attesa che tutto torni alla normalità.

D: Ascoltate la Musica, suonatela, cantatela, ballatela, dipingetela, scolpitela, scrivetela, cucitela, cucinatela, filmatela, fotografatela …  prima che sia proibito anche farlo in casa propria…  ci vediamo appena possibile, resistete!

Edit 2024: la nuova uscita che tutti aspettavamo si intitola The Shape Of Things To Come ed è l’ennesimo capolavoro. Naturalmente sold out…!

Il sito ufficiale dei Frozen Autumn:

https://www.thefrozenautumn.com/